sabato 29 dicembre 2012
venerdì 24 agosto 2012
domenica 13 maggio 2012
domenica 5 febbraio 2012
venerdì 3 febbraio 2012
Ai confini del tempo
Pagina di libro notturno
Sono sbarcato in una notte di maggio
in un gelido chiarore lunare
in cui l'erba e i fiori erano grigi
ma la fragranza verde.
Son scivolato su per il pendio
nella notte ignara dei colori
mentre pietre bianche
segnalavano la luna.
Uno spazio di tempo
lungo alcuni minuti
largo cinquantott'anni.
E dietro di me
oltre le acque luccicanti come piombo
c'era l'altra riva
e quelli che dominavano.
Uomini con il futuro
al posto del viso.
(Tomas Transtromer, La lugubre gondola)
Le ali degli Angeli
E' negli spazi stellati
che ti saluto al mattino
_nel dirti che l'esistere
è resistere a un alito di vento
chè non sai
_nè saprò mai (io credo)
il tempo del tuo sorgere e tramontare
perché in te tutto è notte
_/tutto è giorno se lo vuoi
Il tuo scorrere mi passa a fianco
come la corrente
di un fiume che non c'è
Giulia Colombo
che ti saluto al mattino
_nel dirti che l'esistere
è resistere a un alito di vento
chè non sai
_nè saprò mai (io credo)
il tempo del tuo sorgere e tramontare
perché in te tutto è notte
_/tutto è giorno se lo vuoi
Il tuo scorrere mi passa a fianco
come la corrente
di un fiume che non c'è
Giulia Colombo
Finalmente sola
Polveri.
Sono polveri le mie mani_le tue
:
sono di carta, lo sai
come questo che leggo
Strofinio come di cose
che riemergono
_sono passate le favole:
non ce ne siamo accorti
Cedendo
la fibra che si piega
in un ricordo_un granello futuro
mi parla di una sola cosa:
tutto quello
che mi manca da leggere
Giulia Colombo
Sono polveri le mie mani_le tue
:
sono di carta, lo sai
come questo che leggo
Strofinio come di cose
che riemergono
_sono passate le favole:
non ce ne siamo accorti
Cedendo
la fibra che si piega
in un ricordo_un granello futuro
mi parla di una sola cosa:
tutto quello
che mi manca da leggere
Giulia Colombo
domenica 15 gennaio 2012
La ricerca dell'immortalità - Immagine selezionata per il Concorso Internazionale "L'APERITIVO ILLUSTRATO" - Pesaro
Aperta
la prima parte dell'essere
e le seguenti
tutte fino al confine
del petalo d'un rosso reciso
un orizzonte che s'annera
(le sbavature
d'un pennarello ampio, distratto)
Iride affidato
alla roccia e al suo contrario
l'impronta di un pensiero
segno d'incessante lavorio
Marmo
che si sgretola
Giulia Colombo
la prima parte dell'essere
e le seguenti
tutte fino al confine
del petalo d'un rosso reciso
un orizzonte che s'annera
(le sbavature
d'un pennarello ampio, distratto)
Iride affidato
alla roccia e al suo contrario
l'impronta di un pensiero
segno d'incessante lavorio
Marmo
che si sgretola
Giulia Colombo
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